Gestione della qualità dell’aria e del rischio per la salute: dalla caratterizzazione del particolato fine (PM2.5) ai meccanismi biologici di azione
Ente finanziatore: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)
Responsabili Paride Mantecca, Marina Camatini
Durata: 2016-2018
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e di Scienze della Terra – UNIMIB. Gruppo di ricerca: Biologia Cellulare Applicata. Responsabile: Paride Mantecca (responsabile scientifico del progetto).
National Research Centre – Air Pollution Department, Dokki, Giza, Egypt. Resp. Dr. Salwa Hassan
Sintesi
L’inquinamento atmosferico contribuisce ampiamente al carico di malattie respiratorie e allergiche, nonché alla morbilità e mortalità cardiovascolare. Studi sperimentali ed epidemiologici hanno portato a riconoscere una sempre maggiore importanza del contributo a questi effetti del particolato atmosferico PM), ed in particolare delle frazioni particellari più fini, inferiori a 2,5 um (PM 2,5). Le particelle più fini (FP) derivate da combustione (traffico veicolare e biomasse) sono indicate come i maggiori contribuenti agli effetti negativi sulla salute. La qualità dell’aria è una priorità per tutti i governi nazionali, che sono invitati ad adottare le migliori strategie per garantire la salute e il benessere della popolazione. Questo aspetto è quindi di primaria importanza e rende la cooperazione scientifica e tecnologica necessaria per sviluppare soluzioni razionali e condivise ai problemi ambientali. Di conseguenza questo progetto è stato sviluppato per migliorare i livelli di conoscenza e di scambio scientifico tra Milano e Dokki, Giza (Egitto), dove i gruppi di ricerca sono già attivi in questo campo. L’aria di queste aree metropolitane è fortemente influenzata dalle emissioni del traffico veicolare e dai diversi sistemi di combustione. La geografia e le variabili climatiche possono contribuire inoltre a modulare gli effetti finali sulla qualità dell’aria e sulla salute umana. Per supportare il processo decisionale, una ricerca che associ la conoscenza dei reali effetti sulla salute dell’esposizione a FP derivate dalle sorgenti emissive più raprresentative è obbligatoria. Sebbene sia disponibile una vasta letteratura sugli effetti di PM10 e PM2.5, maggiori evidenze scientifiche sono necessarie per comprendere i meccanismi di azione di FP. Per raggiungere questi obiettivi, i partner prevedono campagne di monitoraggio (ambientale e esposizione personale) e campionamento di PM e FP; esperimenti con avanzati modelli in vitro del sistema respiratorio umano.